I grandi aerei avranno bisogno ancora per decenni di cherosene o di altri carburanti simili. L'elemento chiave per la stabilizzazione e per la riduzione delle emissioni di CO2 risulta quindi essere la produzione di carburanti non fossili.
Contesto
L'aviazione civile internazionale è attualmente responsabile del 2-2,5 per cento delle emissioni globali di CO2 generate da attività umane. Le emissioni di gas serra prodotte dal traffico aereo sono destinate ad aumentare, visto che, secondo le previsioni, il numero di passeggeri dovrebbe crescere a livello globale annualmente del 5 per cento da qui al 2050. Per stabilizzare a lungo termine l'incremento delle emissioni, l'Organizzazione dell'aviazione civile internazionale (OACI) punta a una crescita neutra sotto il profilo del CO2 a partire dal 2020.
Carburanti alternativi
L'impiego commerciale di carburanti sostenibili alternativi per l'aviazione (sustainable aviation fuels- SAFs) assume, tra l'altro, un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi di stabilizzazione e riduzione. A seconda della materia prima e del metodo di produzione, i carburanti di questo tipo permettono di ridurre fino all'80 per cento le emissioni di CO2 fossile rispetto al cherosene, carburante convenzionale prodotto da fonti fossili. Partendo dall'acqua e dal CO2 presente nell'aria e sfruttando exclusivamente energie rinnovabili, è possibile produrre carburante quasi integralmente neutro in termini di CO2.
Senza un balzo quantico in avanti dal punto di vista tecnico a lungo termine, il cherosene e i combustibili simili continueranno a essere necessari per gli aeromobili di grandi dimensioni. Per questa ragione la chiave del volo non fossile sta nella produzione non fossile di carburanti.
Scheda informativa "Come volare senza carburanti fossili" (PDF, 509 kB, 03.11.2021)
L'uso di carburanti alternativi può essere accreditato a misure economiche. Su questo tema è disponibile una scheda informativa che ne illustra i requisiti.