Nel quadro degli obblighi che gli sono attribuiti dalla legge, l'UFAC allestisce ogni anno l'inventario delle emissioni dell'aviazione civile svizzera, calcolando il totale dei gas e delle sostanze nocive emesse. Per tutti i vettori di trasporto internazionali, si pone la questione della delimitazione: fino a dove, per esempio, un tragitto in treno o in aereo che inizia in Svizzera e termina all'estero è da considerare «svizzero»? Nel caso del trasporto aereo, tale delimitazione viene effettuata secondo due metodi diversi: Il principio di territorialità e quello dello smercio.
Il principio di territorialità prende in considerazione le emissioni all'interno del territorio svizzero. Esse comprendono anche le emissioni provocate dagli aerei che sorvolano la Svizzera senza effettuarvi né atterraggi né decolli. Questo principio fornisce dati significativi per la politica svizzera di lotta all'inquinamento atmosferico. Occorre tuttavia osservare che la maggior parte delle emissioni rilevate deriva proprio dai sorvoli.
Il principio dello smercio, per contro, calcola le emissioni sulla base della quantità di carbu-rante immessa nei serbatoi in Svizzera. Si distingue fra voli interni (fra due aeroporti situati in Svizzera) e voli internazionali (tutti i voli in partenza dalla Svizzera verso una destinazione estera). Il calcolo secondo il principio dello smercio consente di valutare gli effetti rilevanti sul clima globale e le quote di origine nazionale. Poiché gli aerei diretti all'estero (in particolare per i voli intercontinentali) imbarcano grandi quantità di carburante pur volando per poco tempo sopra il territorio svizzero, l'applicazione del principio dello smercio dà luogo a valori di consumo, e quindi anche a valori di emissione, maggiori di quelli risultanti dal principio di territorialità (esempio qui sotto). Se ogni Paese rileva le emissioni del traffico aereo sulla base del principio dello smercio, le emissioni provocate da tutti i voli vengono conteggiate senza doppioni né lacune.
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